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Peste suina a Roma: "I cinghiali verranno catturati e abbattuti"

Per contrastare la peste suina africana a Roma si va verso l'abbattimento dei cinghiali. E non mancano le polemiche
13 Maggio 2022 - ore 11:47 Redatto da Redazione Meteo.it
13 Maggio 2022 - ore 11:47 Redatto da Redazione Meteo.it
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Sembra essere l'unica arma a disposizione per fermare il dilagare la peste suina: a breve si è costretti a puntare su cattura e abbattimento dei cinghiali a Roma.

Abbattimento cinghiali a Roma per fermare la peste suina

Negli ultimi giorni sta destando notevole preoccupazione la Psa, la Peste suina africana che ha colpito l'Italia giungendo fino a Roma e mettendo a rischio interi allevamenti. Quella che sembrava un'ipotesi estrema, adesso sta per diventare realtà: per evitare la circolazione del virus, i cinghiali presenti nella Capitale verranno catturati e di conseguenza abbattuti. Il ministero della Salute riterrebbe infatti inevitabile questa operazione per poter salvare i maiali allevati nella regione Lazio e garantire l'intera filiera senza interrompere l'export e creare anche problemi per migliaia di posti di lavoro.

È prevista nelle prossime ore un'ordinanza - firmata dal commissario straordinario all'emergenza peste suina Angelo Ferrari, che darà ufficialmente il via alla procedura di cattura e abbattimento selettivo di parte dei circa 20 mila esemplari presenti nella provincia di Roma. Si partirà dunque dalla Riserva dell'Insugherata, dov'è stato registrato il primo caso nella città, procedendo poi nelle zone limitrofe in base alle segnalazioni.

Cinghiale infetto avvistato tra le case a Roma, si estende la zona rossa

E' proprio grazie alle segnalazioni che gli esperti stanno raccogliendo informazioni più dettagliate sulla gravità e sull'estensione dell'emergenza. Proprio ieri mattina a Roma nord, infatti, è stato avvistato un cinghiale che procedeva debolmente lungo la strada, finché non ha scavalcato il guard rail e si è accasciato sul marciapiede rimanendo lì per ore.

Allertate le autorità e i veterinari, sono stati immediatamente notati i chiari segni della malattia sull'animale, che oltre ai sintomi ben riconoscibili, presentava anche delle piaghe sul dorso, segno della sua fase terminale. Il cinghiale, dopo ore di agonia, si è rialzato e si è diretto verso uno degli ingressi dell'Insugherata. La zona rossa è stata conseguentemente allargata, ma il contenimento risulta sempre più complesso e l'abbattimento rimane l'unica risorsa.

Non mancano però le polemiche, specialmente da parte di associazioni animaliste come l'Oipa (Organizzazione internazionale per la protezione degli animali), che, tramite il presidente Massimo Comparotto, protesta: "Chiediamo di essere ascoltati. Come attesta un parere chiesto agli esperti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare, la caccia non è uno strumento efficace per ridurre le dimensioni della popolazione di cinghiali selvatici in Europa. Inoltre i cacciatori, con le loro prassi di eviscerazione, possono diffondere in maniera incontrollata il virus della Psa, innocuo per l’uomo, e degli altri agenti patogeni di cui le prede potrebbero essere portatrici. Studi scientifici affermano inoltre che agli abbattimenti segue un moltiplicarsi di cucciolate".

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