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Perché reintrodurre i lupi in Scozia farebbe risparmiare in CO2: lo studio

La reintroduzione dei lupi nelle Highlands scozzesi potrebbe riequilibrare l’ecosistema, controllando la popolazione di cervi rossi e favorendo la rigenerazione delle foreste, con un impatto positivo sulla biodiversità e sull’assorbimento di CO2.
Sostenibilità18 Febbraio 2025 - ore 10:09 - Redatto da Meteo.it
Sostenibilità18 Febbraio 2025 - ore 10:09 - Redatto da Meteo.it

La reintroduzione dei lupi nelle Highlands scozzesi, in particolare nelle zone dei Cairngorms e degli altopiani sud-occidentali, centrali e nord-occidentali, potrebbe rappresentare una strategia efficace per contrastare l’emergenza climatica.

L'inserimento di circa 167 esemplari sarebbe sufficiente a controllare la popolazione di cervi rossi, i quali, brucando eccessivamente la vegetazione, ne ostacolano la crescita. Quest'ultima, invece, svolge un ruolo cruciale nell’assorbire l’anidride carbonica dall’atmosfera. Questo effetto a catena è stato analizzato in uno studio pubblicato sulla rivista Ecological Solutions and Evidence e condotto da ricercatori della School of Earth and Environment dell’Università di Leeds.

I dettagli della ricerca sui lupi in Scozia

Il team guidato da Dominick Spracklen ha modellato l’impatto potenziale della reintroduzione dei lupi nelle quattro aree classificate come Scottish Wild Land, dove la crescente popolazione di cervi rossi sta ostacolando la rigenerazione naturale di alberi e boschi a causa del consumo eccessivo di giovani piante. Secondo gli autori dello studio, la presenza di predatori come i lupi nelle Highlands potrebbe favorire l’espansione delle foreste autoctone, contribuendo all’assorbimento di un milione di tonnellate di CO2 all’anno.

L’analisi evidenzia che ogni lupo reintrodotto potrebbe incrementare la capacità di "sequestro" del carbonio di 6.080 tonnellate di CO2 all’anno. In termini economici, il valore di ciascun predatore è stato stimato in 154 mila sterline, sulla base delle attuali valutazioni del carbonio.

"È sempre più evidente", afferma Spracklen, "che le crisi climatiche e della biodiversità non possono essere gestite in modo isolato". Gli esperti spiegano che i lupi sono stati eliminati dalla Scozia circa 250 anni fa, lasciando i cervi rossi privi di predatori naturali e permettendo alla loro popolazione di espandersi in tutto il paese.

Nonostante gli sforzi di gestione, il numero di cervi rossi è aumentato in modo significativo, con stime recenti che parlano di circa 400 mila esemplari. Attualmente, la Scozia ha uno dei livelli più bassi di boschi autoctoni in Europa, con solo il 4% del territorio coperto da foreste. La rigenerazione naturale degli alberi è possibile quasi esclusivamente nelle aree protette da recinzioni che impediscono l’accesso ai cervi.

"Sappiamo che la reintroduzione dei lupi nelle Highlands non sarebbe priva di controversie", commentano gli autori, "specialmente tra cacciatori e allevatori di cervi. Tuttavia, i benefici economici e ambientali associati a questa iniziativa meritano ulteriori approfondimenti".

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