In mare o in piscina, l'acqua può provocare l'otite estiva
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Se, dopo avere fatto il bagno, alla sensazione di pienezza auricolare con il tipico ovattamento dei suoni si associano anche altri sintomi come un fastidioso dolore, meglio approfondire la cosa: potrebbe trattarsi della cosiddetta otite estiva, dovuta all’ingresso di acqua e altre sostanze nel condotto uditivo esterno. A volte, infatti, può essere sufficiente un bagno in piscina o in mare per irritare l’orecchio e rovinarsi i successivi giorni di vacanza. Oltre a intervenire rapidamente per evitare un peggioramento della patologia, è possibile cercare di prevenire questa spiacevole condizione con alcune accortezze.
Le cause dell'otite estiva e i suggerimenti utili
L’acqua di mare o quella di una piscina contengono sostanze, come il sale o il cloro, che irritano la pelle e ne determinano l'esfoliazione. Come conseguenza i germi e i batteri superano più facilmente i primi strati della pelle, determinando infezioni di vario genere, tra cui rientrano anche quelle a carico dell'orecchio.
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L’otite esterna si verifica soprattutto durante il periodo estivo, dopo avere fatto dei bagni in acqua. Tra i primi sintomi c’è la sensazione di prurito, a cui segue un forte dolore al contatto. In alcuni casi si può verificare anche la fuoriuscita di liquido dall’orecchio o un sanguinamento.
Di per sé il problema non è grave e tende a regredire nel giro di qualche settimana, soprattutto se ci si aiuta con appositi farmaci o antibiotici. Numeri alla mano, questa condizione colpisce soprattutto i bambini tra i 5 e i 14 anni, che a volte non segnalano abbastanza in fretta il disturbo ai genitori e quindi possono soffrire di conseguenze anche gravi quando non si inizia per tempo la terapia farmacologica.
Per fortuna ci sono alcuni consigli utili a evitare del tutto questo fastidio estivo: una volta terminato il bagno è importante pulire, oltre alla pelle di tutto il corpo, anche il condotto uditivo esterno, proprio per eliminare anche da lì il sale e il cloro. L’orecchio non va strofinato, ma è sufficiente tamponarlo con un asciugamano pulito, solo fino a dove si arriva facilmente con un dito. Infine, è utile fare cultura su questi temi, invitando i più giovani a porre attenzione a sintomi sospetti e cercando di sfruttare il passaparola per diffondere le buone abitudini all'uscita dall'acqua.