Il cielo si accende dopo il tramonto: è la stagione delle nubi nottilucenti

Maggio e agosto rappresentano il periodo migliore per l'osservazione delle nubi nottilucenti. Sono rare formazioni di nubi, chiamate anche nubi mesosferiche polari, che talvolta compaiono nel cielo poco sopra l’orizzonte. La loro comparsa è più frequente nei periodi vicini al solstizio d’estate, in particolare alle alte latitudini tra il 50esimo e il 70esimo parallelo, sia a nord che a sud dell’equatore.
Lo spettacolo delle nubi nottilucenti, cosa sono e come si formano
Le nubi nottilucenti rappresentano le formazioni nuvolose più elevate dell’atmosfera terrestre. Si originano a un'altitudine compresa tra i 76 e gli 85 chilometri, nella mesosfera, la fascia più fredda dell’atmosfera, dove le temperature possono scendere fino a -120°C.
Questa posizione estrema le colloca al limite tra l’atmosfera e lo spazio, molto più in alto rispetto alle nubi comuni. La loro origine è ancora poco chiara, ma ciò che le rende particolarmente affascinanti è la loro capacità di brillare nel cielo notturno: essendo così in alto, riescono a riflettere la luce solare anche dopo il tramonto, quando il sole ha già smesso di illuminare la superficie terrestre. È proprio da questa caratteristica che deriva il loro nome, “nottilucenti”, ovvero “che brillano di notte”.
La formazione delle nubi nottilucenti è resa possibile da una particolare combinazione di elementi: presenza di vapore acqueo, temperature estremamente basse e particelle di origine extraterrestre. I nuclei attorno ai quali si aggregano i minuscoli cristalli di ghiaccio che costituiscono queste nubi derivano infatti dai frammenti lasciati dalla disintegrazione delle meteore, meglio conosciute come stelle cadenti.
Nubi nottilucenti, quando è possibile osservarle?
Quando è possibile osservarle? Nell’emisfero Nord, la loro stagione tipica va da fine maggio ad agosto, mentre nell’emisfero Sud si estende da novembre a febbraio. In particolare negli ultimi anni, si è osservato un aumento nella loro frequenza, tanto da iniziare a comparire anche a latitudini medie in Europa e Nord America, dove la loro presenza era in passato eccezionale. Si tratta comunque di un fenomeno raro, tipico delle regioni vicine al Polo. In Italia, ad esempio, queste nubi non erano mai state documentate fino a luglio 2017.
Le nubi nottilucenti furono osservate per la prima volta nel 1885, subito dopo la potente eruzione del vulcano Krakatoa. Poiché si formano a quote molto elevate, ben oltre la portata dei palloni sonda, il loro studio avviene tramite osservazioni da terra, tramite satelliti o attraverso l'impiego di razzi sonda.