FacebookInstagramXWhatsApp

Il buco dell'ozono si sta richiudendo per merito nostro: lo studio del Mit

Un recente studio ha dimostrato che l'azione umana è alla base della "guarigione" del buco nell'ozono.
Sostenibilità28 Marzo 2025 - ore 11:19 - Redatto da Meteo.it
Sostenibilità28 Marzo 2025 - ore 11:19 - Redatto da Meteo.it

La notizia del progressivo risanamento del buco dell'ozono, arrivata dagli scienziati Mit, è un segnale positivo e rappresenta un esempio di come l'azione umana, se concertata e mirata, possa produrre risultati tangibili nella tutela dell'ambiente.

Buco nell'ozono, quali rischi per il Pianeta?

L'ozono stratosferico ha un ruolo fondamentale nel proteggere la Terra dai raggi ultravioletti (UV) del Sole, dannosi per la salute umana e per gli ecosistemi. Quella zona della stratosfera terrestre nella quale si forma l'ozono che fa da scudo ai raggi ultravioletti, nota come ozonosfera, si trova tra i 15 e i 50 km d'altezza, e il suo ruolo è determinante per la salute del Pianeta.

I rischi derivanti dal buco nell'ozono, causato principalmente negli Anni Settanta a seguito dell'immissione in atmosfera di alcune sostanze, tra le quali i CFC, o clorofluorocarburi, erano sotto gli occhi di tutti.

L'azione umana, con l'impiego di quei gas artificiali un tempo usati come refrigeranti in frigoriferi, condizionatori, sostanze isolanti e propellenti per aerosol, aveva causato un grosso danno, visto che già nel 1985 uno studio aveva evidenziato che, in corrispondenza dell'Antartide, durante la primavera australe i raggi UV riuscivano a raggiungere la superficie terrestre, provocando problemi di salute come melanomi e danni oculari.

Per cercare di correre ai ripari nel 1987, con il Protocollo di Montreal, ben 90 nazioni decisero di abbandonare l'impiego delle sostanze nocive per l'ozono. Oggi il Protocollo conta 197 Stati, e sembra proprio che quel passo indietro inizi a dare i risultati sperati.

Il buco nell'ozono sta guarendo: i dati in uno studio

Una prima ricerca del 2016 coordinata da Susan Solomon e pubblicata su Science mostrava i segnali positivi di quell'inversione di rotta. Dopo quasi 30 anni dall'entrata in vigore del Protocollo di Montreal, si iniziava a osservare un incoraggiante segnale di ripresa dello strato di ozono: rispetto al 2000, il buco si era ridotto di circa 4 milioni di chilometri quadrati. Sebbene questa fosse una buona notizia, lo studio non dimostrava se questa ripresa era dovuta al bando delle sostanze nocive o piuttosto alla variabilità climatica.

La risposta è arrivata solo negli ultimi mesi, quando attraverso un metodo chiamato fingerprinting (o "impronta digitale"), un gruppo di scienziati del Mit è riuscito a isolare l'influenza di specifici fattori dal "rumore" di altri fenomeni naturali e meteorologici. In sostanza il team ha generato varie simulazioni dell'atmosfera globale per generare tanti panorami in cui cambiavano alcune condizioni di partenza. Hanno creato mondi paralleli nei quali non ci fossero stati aumenti né dei gas serra né delle sostanze lesive per l'ozono, nei quali ogni fluttuazione dell'ozonosfera fosse imputabile alla variabilità naturale, e confrontati con altri in cui solo le sostanze che impoveriscono l'ozono fossero in diminuzione. Hanno potuto così comprendere quale fosse stata l'impronta del Protocollo di Montreal sulla riduzione del buco dell'ozono. Lo studio, pubblicato su Nature non sembra lasciare dubbi sul fatto che questa ha avuto un ruolo determinante.

Il report ha dimostrato che insieme possiamo compiere azioni molto complesse e gli autori dello studio hanno rimarcato che, proseguendo con le azioni virtuose, entro qualche anno (presumibilmente intorno al 2035) potremmo dire finalmente che il buco nell'ozono si è completamente richiuso.

Articoli correlatiVedi tutti


  • L’estate 2025 in Italia si è classificata come la quarta più calda mai registrata: i dati ISAC-CNR
    Sostenibilità12 Settembre 2025

    L’estate 2025 in Italia si è classificata come la quarta più calda mai registrata: i dati ISAC-CNR

    Estate 2025, ecco un riepilogo dell'andamento termico e delle precipitazioni nel contesto nazionale del trimestre appena concluso.
  • Agosto 2025 è stato il terzo più caldo mai registrato nella storia
    Sostenibilità10 Settembre 2025

    Agosto 2025 è stato il terzo più caldo mai registrato nella storia

    In Europa si è sentito meno, ma la Terra continua a scaldarsi. Quello appena concluso è stato il terzo agosto più caldo mai registrato.
  • Il ghiacciaio della Marmolada ha perso 7 metri. Allarme degli esperti: “Destinato a sparire entro il 2050”
    Sostenibilità9 Settembre 2025

    Il ghiacciaio della Marmolada ha perso 7 metri. Allarme degli esperti: “Destinato a sparire entro il 2050”

    Il ghiacciaio della Marmolada, il più esteso delle Dolomiti, è arretrato di 7 metri rispetto al 2024. L'allarme degli esperti.
  • A23a, l’iceberg più grande del mondo continua a frantumarsi e punta verso la Georgia Australe: le conseguenze
    Sostenibilità8 Settembre 2025

    A23a, l’iceberg più grande del mondo continua a frantumarsi e punta verso la Georgia Australe: le conseguenze

    Cosa sta succedendo all'A23a, l’iceberg più grande al mondo? A quanto pare nel suo viaggio alla deriva punta alla Georgia Australe. Conseguenze?
Ultime newsVedi tutte


Meteo: da lunedì 15 al via una lunga parentesi estiva! Sole e temperature oltre la media
Tendenza13 Settembre 2025
Meteo: da lunedì 15 al via una lunga parentesi estiva! Sole e temperature oltre la media
Da lunedì 15 settembre alta pressione in espansione su tutto il Paese con una fase anticiclonica, dunque segnata da tempo stabile e clima estivo.
Meteo: dopo il maltempo sarà estate ovunque? La tendenza
Tendenza12 Settembre 2025
Meteo: dopo il maltempo sarà estate ovunque? La tendenza
La prossima settimana l'alta pressione dovrebbe assicurare tempo stabile e dunque perturbazioni lontane dall'Italia. Il clima si farà estivo.
Meteo, weekend con qualche temporale: ecco dove
Tendenza11 Settembre 2025
Meteo, weekend con qualche temporale: ecco dove
Nel fine settimana una perturbazione attraverserà prima il Nord e la Toscana per poi interessare il settore adriatico domenica. Temperature in aumento. La tendenza meteo
Mediaset

Ultimo aggiornamento Sabato 13 Settembre ore 20:22

Copyright © 1999-2020 RTI S.p.A. Direzione Business Digital - P.Iva 03976881007 - Tutti i diritti riservati.

Rispetto ai contenuti e ai dati personali trasmessi e/o riprodotti è vietata ogni utilizzazione funzionale all'addestramento di sistemi di intelligenza artificiale generativa. È altresì fatto divieto espresso di utilizzare mezzi automatizzati di data scraping.

Per la pubblicità Mediamond S.p.a. RTI spa, Gruppo Mediaset - Sede legale: 00187 Roma Largo del Nazareno 8 - Cap. Soc. € 500.000.007,00 int. vers. - Registro delle Imprese di Roma, C.F.06921720154