Giove, il mistero sul cambio di colore: ecco quale potrebbe essere la spiegazione
Perché Giove cambia colore? Se lo sono chiesti in molti e per lungo tempo. Ciò che sembrava essere un mistero potrebbe, però, aver trovato finalmente una spiegazione plausibile. L'alternarsi di strisce chiare e scure lungo e latitudini del pianeta, oltre alla Grande Macchia Rossa, potrebbero non aver più segreti.
Giove e i cambi di colore: quale motivo si nasconde dietro al mistero?
Quale mistero si nasconde dietro la colorazione di Giove? Le zone e le cinture del Pianeta, distinte dagli scienziati proprio per le loro colorazioni diverse, sono la conseguenza di un’atmosfera complessa e agitata. E' proprio quest'ultima che ciclicamente può portare a cambiamenti di colore. Per quale motivo? Fino ad ora gli scienziati non sono mai riusciti a spiegarlo davvero nei minimi dettagli. Nell'ultimo periodo è stata fatta una nuova ed importante scoperta in merito grazie alla missione Juno della NASA.
Grazie ai dati raccolti proprio da Juno, che orbita attorno a Giove dal 2016, gli scienziati dell’Università di Leeds, hanno scoperto che le variazioni ci colore del Pianeta sono collegate al campo magnetico. In un articolo pubblicato sulla prestigiosa Nature Astronomy, gli ideatori di tale sorprendente ricerca hanno reso noto che vi è un modello alternato di venti, molto diverso da quello della Terra, che modifica letteralmente ogni cosa. Così come spiegato da Chris Jones del Dipartimento di Matematica Applicata dell’Università di Leeds: “Vicino all’equatore il vento soffia verso est ma quando saliamo o scendiamo un po’ la latitudine, spira verso ovest. E se poi ci allontaniamo ancora di più, soffia nuovamente verso est". Come se non bastasse ogni quattro o cinque anni le cose cambiano. Ci sono sconvolgimenti globali e se ad essi si unisce un quadro meteorologico più agitato i colori appiano completamente sconvolti rispetto a quanto era stato osservato in precedenza.
Perché accade tutto ciò? Per via dei cambiamenti del campo magnetico di Giove. E' sempre Jones a sottolineare che: “In un campo magnetico planetario, è possibile che si verifichino movimenti ondulatori, chiamati oscillazioni torsionali. La cosa interessante è che, quando abbiamo calcolato i periodi di queste oscillazioni torsionali, queste oscillazioni corrispondevano ai periodi di variazione nella radiazione infrarossa”.
Giove e i fulmini: saettano allo stesso ritmo di quelli che vediamo sulla Terra
Sempre grazie ai dati rilevati dalla sonda Juno, sulla rivista Nature Communications è stato pubblicato un ulteriore studio ad opera dell’Accademia Ceca delle Scienze di Praga. In esso viene spiegato come nonostante le importanti differenze tra la Terra e Giove si è potuto osservare come i fulmini saettino allo stesso ritmo.
Come si è giunti a tale scoperta? Grazie ai segnali radio generati da questi fenomeni e captati dagli strumenti della sonda Juno - la cui missione durerà fino al 2025 - si è potuto comprendere che l’innesco dei fulmini sul Pianeta segue uno schema temporale simile a quello che si registra nell’atmosfera terrestre.