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Fiumi arancioni in Alaska: cosa sta succedendo? La spiegazione degli scienziati

I corsi d'acqua in Alaska stanno diventando arancioni a causa del ferro e dell'acido solforico. Gli scienziati stanno cercando di capire perché
18 Gennaio 2024 - ore 19:33 Redatto da Redazione Meteo.it
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Fonte: scientificamerican.com

In Alaska ci sono corsi d'acqua che si sono colorati di arancione. Un arancione brillante che ha attirato l'attenzione di tutti, in particolare gli scienziati che stanno cercando di capire a cosa è dovuto questo cambiamento. Ecco la spiegazione.

Alaska clima: i corsi d'acqua sono arancioni. Perché?

Il Salmon in Alaska, uno dei fiumi più remoti e indisturbati d'America, è riconosciuto e rinomato per la sua natura incontaminata. L'autore John McPhee nel 1975 dopo una gita in barca sul fiume scriveva in "Coming into the Country" "è l'acqua più limpida e pura che abbia mai visto scorrere sulle rocce". Il corso d'acqua selvaggio e panoramico fu poi definito in un atto del 1980 come "un corso d'acqua di eccezionale limpidezza". Adesso la situazione è completamente differente visto che il fiume si è colorato di arancione a causa della presenza di minerali di ferro ossidati e, in molti casi, di acidi. Patrick Sullivan, ecologista dell’Università dell’Alaska Anchorage, in merito alla vicenda ha detto: "era un ecosistema fluviale famoso e incontaminato e sembra che ora stia completamente crollando".

La presenza di acqua color arancione non riguarda solo il Salmon, ma anche fiumi e torrenti lungo tutta la catena del Brooks. La scorsa estate, infatti, il ricercatore  ha individuato due corsi d'acqua arancioni mentre volava dalla Columbia Britannica ai Territori del Nordovest. "Quasi certamente sta accadendo in altre parti dell'Artico" ha detto Timothy Lyons, geochimico dell'Università della California, Riverside, che ha spesso lavorato Sullivan.

La spiegazione degli scienziati sul colore arancione dei corsi d'acqua in Alaska

I corsi d'acqua color arancione in Alaska hanno spinto team di scienziati a studiare quale sia la causa. Tutti concordano sul fatto che la causa ultima è il cambiamento climatico. Il Parco Nazionale della Valle di Kobuk si è riscaldato di 2,4 gradi Celsius dal 2006 e la situazione potrebbe degenerare nei prossimi anni con temperature più calde di altri 10,2 gradi C. Il caldo potrebbe aver già iniziato a sciogliere il 40% del permafrost del parco, quello strato di terra presente sotto il terriccio che normalmente rimane ghiacciato tutto l’anno.

I primi a rendersi conto che qualcosa stava cambiando nei corsi d'acqua in Alaska sono stati il personale dell'U.S. Geological Survey e del National Park Service. Già nell'agosto 2018, quando il biologo Mike Carey volò in elicottero vide che il fondo del Salmon era ricoperto di melma arancione. "La biodiversità è semplicemente crollata" sono state le sue parole. Va detto che i tratti più alti del Salmon hanno ancora acqua limpida, ma la situazione va monitorata costantemente.

Per questo motivo è in corso una collaborazione tra ’USGS con il National Park Service, l’Università della California-Davis, l’Università dell’Alaska-Anchorage e l’Alaska Pacific University. David Cooper, ecologo presso la Colorado State University, ha spiegato:

L’aumento delle temperature ha effettivamente risvegliato molti di questi processi geochimici che erano bloccati da 5.000 anni a causa del terreno congelato. Anche se i fiumi arrugginiti possono sembrare strani, non è raro che il ferro abbia questo effetto sui sistemi idrici della Terra. Ad esempio, gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) hanno osservato come il delta del fiume Betsiboka a Madagascar si sia colorato di rosso intenso a causa dei sedimenti ricchi di ferro presenti nelle sue acque. Inoltre, nell’Antartide orientale, c’è un luogo chiamato Blood Falls, dove sembra che il sangue stia fuoriuscendo dal ghiaccio.
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