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Covid, con Omicron ci si può contagiare di nuovo? Ecco cosa dice uno studio

La variante Omicron può contagiare anche i guariti da Covid-19 e i vaccinati. Ecco i risultati di uno studio molto autorevole condotto dall'Imperial College di Londra.
31 Gennaio 2022 - ore 09:20 Redatto da Redazione Meteo.it
31 Gennaio 2022 - ore 09:20 Redatto da Redazione Meteo.it
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La variante Omicron può contagiare di nuovo sia i guariti dal Covid-19 che i vaccinati, anche se come vedremo con sintomi lievi o in forma asintomatica. Il motivo è da ricercarsi non solo nell'alta trasmissibilità, ma anche in altre cause. Vediamo cosa dice uno studio molto autorevole condotto dall'Imperial College di Londra.

Variante Omicron, ci si può contagiare due volte. Ma i sintomi sono lievi

L'estrema circolazione della variante Omicron (B.1.1.529) del Coronavirus SARS-CoV-2, che tra l'altro si è dimostrata ad alta trasmissibilità, causa un rischio maggiore di contrarre di nuovo la malattia rispetto alle precedenti varianti in quei soggetti che sono stati contagiati dai precedenti ceppi del SARS-CoV-2 o vaccinati.

Possibile essere reinfettati dal Coronavirus? E soprattutto, è solo l'alta trasmissibilità a causare il contagio in soggetti già ammalati in passato e guariti? A rispondere a queste domande è uno studio condotto dagli scienziati del Jameel Institute dell'Imperial College di Londra, secondo il quale la possibilità di reinfettarsi con Omicron è addirittura cinque volte superiore a quella che era stata registrata con la precedente variante Delta.

A rendere molto più alto il rischio di essere reinfettati però, non sarebbe solo l'alta trasmissibilità, ma anche e soprattutto il fatto che il ceppo emerso in Sudafrica nel novembre 2021 sia sensibilmente diverso dai precedenti lignaggi. Con oltre 30 mutazioni sulla proteina Spike (il "gancio" che viene sfruttato dal patogeno per legarsi alle cellule umane) la variante Omicron sembrerebbe capace di eludere in parte le difese indotte da precedenti contagi o dai vaccini. Occorre comunque precisare che il vaccino, anche in questo caso, rimane il miglior "antidoto" contro lo sviluppo di forme gravi e morte.

Quando si parla di reinfezione?

Un soggetto viene tecnicamente definito "reinfettato" quando il tampone eseguito ad almeno 90 giorni da una precedente negativizzazione a seguito di un precedente contagio, risulta positivo.

Siamo in presenza di reinfezione anche quando un soggetto, a seguito di un'infezione da SARS CoV-2 documentata da test molecolare o antigenico positivo, presenta entro 90 giorni dalla prima diagnosi nuova positività causata da una variante SARS CoV-2 diversa dalla prima.

Rimane ancora incertezza riguardo alla possibilità di infettarsi due volte con la stessa variante. La grande circolazione del nuovo ceppo fa inevitabilmente sorgere questa domanda in moltissime persone. Tuttavia, come ha dichiarato il dottor Amesh Adalja – membro del Johns Hopkins Center for Health Security - è ancora troppo presto per poter stabilire il livello di immunità che si verifica dopo un'infezione da Omicron perché, lo ricordiamo, la variante circola solo da novembre 2021.

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