FacebookInstagramXWhatsApp

Cigno nero a rischio sopravvivenza: la colpa è dell'influenza aviaria

Il cigno nero australiano è a rischio sopravvivenza a causa dell'influenza aviaria che sta colpendo diverse specie in tutto il mondo. Ecco i risultati di uno studio
Ambiente27 Gennaio 2023 - ore 16:13 - Redatto da Redazione Meteo.it
Ambiente27 Gennaio 2023 - ore 16:13 - Redatto da Redazione Meteo.it

L'influenza aviaria sta continuando a mietere vittime tra gli animali selvatici e non solo. Tra le specie più colpite c'è quella dei cigni del Regno Unito. Una nuova ricerca australiana pubblicata su Genome Biology, mostra che una delle specie animali più a rischio è quella del cigno nero (Cygnus atratus), tipica dell'Australia e dotata di una genetica molto particolare.

Cigno nero a rischio per colpa dell'influenza aviaria

Il nuovo studio dell’Università del Queensland ha fornito un primo genoma proprio del cigno nero. Gli studi hanno rivelato che questa particolare specie è priva di alcuni geni immunitari che aiutano altri uccelli acquatici selvatici a combattere le malattie infettive, tra cui proprio la temibile influenza aviaria.

La professoressa Kirsty Short della School of Chemistry and Molecular Biosciences della UQ, in merito alla problematica che riguarda proprio la scpecie del cigno nero, sostiene che: "A differenza delle anatre domestiche, i cigni neri sono estremamente sensibili all’influenza aviaria altamente patogena – HPAI, spesso definita influenza aviaria – e possono morire a causa di essa entro tre giorni. Il sistema immunitario del cigno nero è tale che, se un’infezione virale aviaria si stabilisse nel suo habitat naturale, la sua sopravvivenza sarebbe in pericolo".

Influenza aviaria: si tenta di salvare il cigno nero australiano

"Al momento - ha aggiunto la professoressa Short - non abbiamo HPAI in Australia, ma si è diffuso dall’Asia al Nord America, Europa, Nord Africa e Sud America. Quando è stato introdotto in nuove località, come il Cile e il Perù, sono morti migliaia di uccelli marini selvatici. Il rischio per uno degli uccelli più singolari e belli dell’Australia è molto reale e dobbiamo essere preparati se speriamo di proteggerlo".

H5N1, il virus che preoccupa ricercatori e animalisti

L’H5N1, è il virus dell’influenza aviaria che preoccupa di più e che al momento non è ancora arrivato in Australia. I ricercatori e gli animalisti sperano di riuscire a proteggere il cigno nero, ma anche altre specie sensibili, grazie proprio a questi nuovi studi effettuati.

La dottoressa Short ha inoltre affermato che la scoperta che i cigni neri sono privi di alcuni geni che servono a combattere le malattie infettive, suggeriva che quasi certamente i cigni neri non erano solo soggetti all’influenza aviaria, ma anche ad altre tipologie di virus: Sospetto che l’isolamento dell’Australia (durante il Covid, n.d.r) abbia probabilmente avuto un ruolo nel tenere fuori questi virus e quindi nel mantenere al sicuro il cigno nero”.

Articoli correlatiVedi tutti


  • La straordinaria storia dell'Emscher in Germania: da fiume più inquinato d'Europa a oasi ecologica
    Ambiente12 Luglio 2025

    La straordinaria storia dell'Emscher in Germania: da fiume più inquinato d'Europa a oasi ecologica

    Un fiume tedesco per anni considerato il simbolo del degrado ambientale si è trasformato in oasi ecologica: la straordinaria storia dell'Emscher.
  • Fiori selvatici estivi: quali sono i più belli da piantare ora in giardino?
    Ambiente26 Giugno 2025

    Fiori selvatici estivi: quali sono i più belli da piantare ora in giardino?

    Un bel manto erboso ricco di colori non è un sogno. Anche chi non ha uno spiccato pollice verde potrà realizzarlo con i fiori selvatici estivi.
  • Caldo record: il verde urbano riduce la temperatura delle città anche di 8 gradi
    Ambiente25 Giugno 2025

    Caldo record: il verde urbano riduce la temperatura delle città anche di 8 gradi

    Con il caldo dell'estate le città sfiorano anche +8° in più rispetto alle campagne: le pareti verdi sono una soluzione a queste ondate di calore.
  • Tagliare il prato durante un'ondata di calore può rovinare l'erba?
    Ambiente24 Giugno 2025

    Tagliare il prato durante un'ondata di calore può rovinare l'erba?

    Durante le giornate di caldo estremo, tagliare l’erba può danneggiare il prato e comprometterne la salute.
Ultime newsVedi tutte


Meteo, in settimana qualche temporale e caldo in aumento ma senza picchi estremi
Tendenza13 Luglio 2025
Meteo, in settimana qualche temporale e caldo in aumento ma senza picchi estremi
Verso metà settimana qualche episodio instabile al Centro-nord e temperature in graduale aumento ma senza una vera e propria ondata di calore. La tendenza meteo
Meteo, dal 14 luglio caldo in aumento ma senza valori estremi: la tendenza
Tendenza12 Luglio 2025
Meteo, dal 14 luglio caldo in aumento ma senza valori estremi: la tendenza
Lunedì passaggio instabile al Nord poi il tempo migliorerà con temperature in graduale aumento ma senza valori estremi. La tendenza meteo dal 14 luglio
Meteo, nuova ondata di caldo in vista: torna l'anticiclone
Tendenza11 Luglio 2025
Meteo, nuova ondata di caldo in vista: torna l'anticiclone
Da lunedì 14 luglio le condizioni meteo torneranno a farsi diffusamente più stabili, con caldo in aumento soprattutto nei giorni successivi
Mediaset

Ultimo aggiornamento Domenica 13 Luglio ore 15:07

Copyright © 1999-2020 RTI S.p.A. Direzione Business Digital - P.Iva 03976881007 - Tutti i diritti riservati.

Rispetto ai contenuti e ai dati personali trasmessi e/o riprodotti è vietata ogni utilizzazione funzionale all'addestramento di sistemi di intelligenza artificiale generativa. È altresì fatto divieto espresso di utilizzare mezzi automatizzati di data scraping.

Per la pubblicità Mediamond S.p.a. RTI spa, Gruppo Mediaset - Sede legale: 00187 Roma Largo del Nazareno 8 - Cap. Soc. € 500.000.007,00 int. vers. - Registro delle Imprese di Roma, C.F.06921720154