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Campi Flegrei, la situazione dopo il terremoto

Continuano le scosse di terremoto ai Campi Flegrei. La situazione spiegata dagli esperti dell'Ingv
Ambiente22 Maggio 2024 - ore 12:50 - Redatto da Meteo.it
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Nella foto, Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli.

Quanto sta avvenendo a Pozzuoli e nella zona dei Campi Flegrei sta mettendo in agitazione tutti gli abitanti della zona interessata dalle recenti scosse di terremoto che da giorni non accennano a placarsi. Molti abitanti dell'area interessata dal sisma hanno scelto di dormire in auto o nelle tendopoli messe a disposizione dalla Protezione civile. Ma cosa dicono gli esperti a riguardo?

Campi Flegrei: la situazione e le parole degli esperti

Quello che si chiedono gli abitanti è se ci saranno altre scosse di terremoto nei prossimi giorni. L’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) che spiega cosa è successo e cosa ci dobbiamo aspettare.

"La sismicità non è un fenomeno prevedibile - dicono gli esperti dell’Osservatorio Vesuviano - pertanto non può essere escluso che si possano verificare altri eventi sismici, anche di energia analoga con quanto già registrato durante lo sciame in corso”.

Campi Flegrei e rischio terremoto

Quella dei Campi Flegrei è un’area vulcanica e il rischio sismico è molto elevato per la presenza di magma a livello profondo il cui raffreddamento genera una modifica del suolo.

La caldera – cioè un’area ribassata di forma circolare che si è formata per effetto di grandi eruzioni esplosive del passato – che va da da Monte di Procida a Posillipo è da tempo sottoposta a bradisismo, ovvero un movimento di abbassamento e di innalzamento del suolo. L’innalzamento genera sismicità, solitamente di intensità lieve ma essendo superficiale viene avvertita dalla popolazione.

I parametri ‘precursori’ del terremoto

Attualmente il suolo della caldera dei Campi Flegrei è in una fase di sollevamento che procede al ritmo di 2 cm al mese. L’Ingv assicura che la velocità non è aumentata e non vi sono “variazioni di andamento nelle deformazioni orizzontali o deformazioni locali del suolo diverse rispetto all’andamento precedente”.

I parametri geochimici (temperatura e flussi di anidride carbonica) – anch’essi possono essere precursori di un sisma - non mostrano variazioni significative rispetto agli andamenti degli ultimi mesi, se non il ben noto incremento di temperatura e pressione che caratterizza il sistema idrotermale”.

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Ultimo aggiornamento Giovedì 13 Febbraio ore 21:10

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