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Artico sempre più blu, e non è una buona notizia: senza ghiacci in estate entro il 2050

L’allarme in uno studio appena pubblicato: i ghiacci potrebbero scomparire dall’Oceano Artico addirittura entro dieci anni, a seconda dell’efficacia della lotta al cambiamento climatico. Con conseguenze gravi per habitat e animali e per chi vive lungo le coste
Ambiente6 Marzo 2024 - ore 12:07 - Redatto da Redazione Meteo.it
Ambiente6 Marzo 2024 - ore 12:07 - Redatto da Redazione Meteo.it

Estati senza ghiaccio nell’Artico per colpa del riscaldamento globale? Gli scienziati le prevedono presto, entro 25 anni se non prima. E la previsione non promette niente di buono per gli orsi polari che, se costretti a tornare a terra, rischiano già ora letteralmente di morire di fame secondo un’altra ricerca, ma anche per foche e trichechi come per gli esseri umani che vivono lungo le coste. Periodi sempre più lunghi senza ghiaccio porterebbero infatti le aree esposte direttamente al sole a un aumento ancora più alto delle temperature.

Artico, addio ai ghiacci in estate già nel 2035?

L’ultimo studio è stato appena pubblicato sulla rivista Nature Reviews Earth & Environment. I ricercatori della University of Colorado Boulder parlano di un Oceano Artico che cambierà faccia, passando da bianco a blu. Settembre sarà presto “ice free” nell’estremo Nord forse anche prima del 2050: la previsione è per un periodo tra il 2035 e il 2067.

Tutto dipende dell’efficacia della lotta alla combustione dei carburanti fossili, che provoca il cambiamento climatico. Ogni previsione varia in questo senso: niente più ghiacci entro la fine del secolo da maggio a gennaio in uno scenario “ad alte emissioni”, da agosto a ottobre se riusciremo a ridurle significativamente

“L’Artico si trasformerà in un ambiente completamente diverso”, spiega Alexandra Jahn dell’University of Colorado, tra gli autori dello studio. I problemi non riguarderanno solo flora e fauna, ma anche le persone che vivono a riva. Senza il ghiaccio che lo frena, per esempio il mare colpirà con più forza sulle coste, aumentane l’erosione.

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