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Con i prezzi del carburante così alti, quanto si risparmia con l'auto elettrica?

Aumentano i prezzi della benzina, ma anche quelli dell'energia elettrica. Cosa conviene allora? A oggi l'auto elettrica rimane la scelta più economica: ecco quanto si risparmia.
Mobilità1 Aprile 2022 - ore 11:46 - Redatto da Redazione Meteo.it
Mobilità1 Aprile 2022 - ore 11:46 - Redatto da Redazione Meteo.it
(foto: Unsplash)

Nelle scorse settimane il prezzo del carburante, come conseguenza della drammatica guerra in Ucraina, ha raggiunto valori un po’ ovunque senza precedenti: sia la benzina sia il diesel hanno superato la soglia dei 2,20 euro al litro, circa 50 centesimi in più rispetto a qualche mese fa.

In alcune aree del nostro paese sono stati registrati picchi al di sopra anche dei 2,50 euro al litro di carburante. Solo l'intervento del Governo ha riportato i prezzi un po' più in basso, nonostante in termini assoluti siano comunque cifre che fanno girare la testa agli italiani, con un impatto a lungo termine sulle famiglie che rischia di essere davvero molto pesante.

(foto: Unsplash)

Se si cercano soluzioni alternative per potere risparmiare sul costo del carburante, quella più nota è rappresentata senza dubbio dalle auto elettriche, ritenute valide anche in termini ambientali oltre che per il risparmio di carburante. Ma l'alimentazione elettrica ha veramente un costo così tanto vantaggioso? Il rincaro del prezzo dell’energia nelle ultime settimane ha fatto crollare qualche certezza, ma il risparmio - se confrontato con le auto tradizionali - è ancora molto consistente. Inoltre, la ricarica domestica, con sistemi di autoproduzione di energia, rimane la soluzione certamente più lungimirante ed economica sul lungo periodo.

Un confronto benzina-elettrico

Fare un paragone tra auto elettriche e tradizionali è una sfida parecchio ardua, perché gli elementi da valutare e combinare sono molti. Per potere mettere a punto un confronto compiuto tra i costi per il carburante e per la ricarica elettrica, si possono considerare per esempio i modelli di auto elettrica più venduti in Italia.

Come prezzo di riferimento per il carburante prendiamo quello del bollettino di Figisc, Anisa e Confcommercio pubblicato l’11 marzo scorso: 2,222 euro al litro. Più complesso è stabilire un prezzo medio per la ricarica presso le colonnine, visto che gli operatori di mercato sono tanti e le tariffe variano. Considerando uno dei più importanti player, la tariffa è passata in poche settimane da 0,40 a 0,58 euro al kilowattora in corrente alternata, con rincari paragonabili che sono arrivati anche per la ricarica in corrente continua.

(foto: Pixabay)

Facendo i conti, con i prezzi record di qualche settimana fa, ogni 1.000 chilometri con l’auto elettrica si può arrivare a risparmiare fino a 67 euro rispetto all’automobile a benzina e 47 euro per quanto riguarda i sistemi ibridi.

C’è un ulteriore aspetto che però va considerato: il costo di acquisto. I veicoli elettrici hanno prezzi di listino decisamente più elevati rispetto ai corrispondenti tradizionali, anche se questa disparità è stata in parte mitigata da incentivi e bonus per facilitare la transizione energetica. Dunque il risparmio effettivo si ottiene solo se si considera una strategia di medio-lungo termine, anche a seconda del numero di chilometri che saranno percorsi. Dal punto di vista ambientale, invece, l'auto elettrica è una scelta comunque vantaggiosa.

Il vantaggio ulteriore di una ricarica domestica

Passare alla ricarica domestica, anziché affidarsi alle colonnine pubbliche, può essere davvero vantaggioso, non solo per il fatto di avere sempre una colonnina a disposizione per effettuare la ricarica. Il beneficio, sia in termini economici sia per la sostenibilità, si manifesta a pieno se il tutto viene associato a un impianto fotovoltaico dotato di sistemi di accumulo.

(foto: Pixabay)

In questo caso sarà possibile ricaricare l’automobile elettrica durante tutte le ore del giorno e della notte, rimanendo alla larga dalle variazioni di mercato del prezzo dell’energia. È bene però precisare che il risparmio effettivo è molto meno consistente rispetto a qualche anno fa, tenuto conto anche dell'investimento iniziale che deve essere svolto per dotarsi degli impianti necessari.

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