FacebookInstagramXWhatsApp

Scaricati nell’Atlantico 200mila fusti di scorie radioattive

Secondo un'inchiesta francese, tra il 1950 e il 1990, oltre 200mila fusti pieni di scorie radioattive sono stati gettati negli abissi dell’Atlantico nord-orientale.
Ambiente30 Marzo 2022 - ore 12:41 - Redatto da Redazione Meteo.it
Ambiente30 Marzo 2022 - ore 12:41 - Redatto da Redazione Meteo.it

I nostri mari sono inquinati non solo da plastica, metalli pesanti, fertilizzanti e altri pesticidi. Secondo l'inchiesta Atlantique: sur la piste des fûts radioactifs pubblicata sul sito di informazione scientifica francese CNRS Le Journal, tra gli anni '50 e '90 più di 200 mila fusti di scorie radioattive sono stati gettati nei fondali dell’Atlantico nord-orientale.

Il nucleare inquina i nostri mari: nell'Atlantico riversate tonnellate di scorie radioattive

L'inchiesta Atlantique: sur la piste des fûts radioactifs ha nuovamente portato all'attenzione il tema delle scorie radioattive e nucleari. Patrick Chardon, specialista degli effetti della radioattività sull’ambiente presso il Physics Laboratory 1 a Clermont-Ferrand, dice al CNRS Le Journal: "Il nucleare ha generato scorie fin dall’inizio e fin dall’inizio è sorto il problema della loro gestione. Le pianure abissali, ritenute prive di vita, apparivano come un possibile luogo di evacuazione. Situate a diverse centinaia di chilometri dalla costa e a più di 4mila metri di profondità, erano lontane dall’uomo". In particolare tra gli anni '50 e '90 più di 200 mila fusti di scorie radioattive sarebbero stati riversati sui fondali dell’Atlantico nord-orientale.

Atlantico inquinato da scorie radioattive: due spedizioni per studiare le conseguenze

Secondo l'inchiesta, nel 1946 gli Stati Uniti sono stati il primo paese a riversare scorie radioattive in mare. Successivamente è stata la Gran Bretagna, che tra il 1949 e 1982, ha scaricato nell'Atlantico più di 140 mila fusti di scorie radioattive. Poi è la volta del Belgio con 55mila fusti e infine della Francia, che durante nel 1967 e nel 1969, ha gettato nei nostri mari più di 46 mila fusti.

Ma quali saranno le conseguenze per i nostri mari e l'ecosistema? Patrick Chardon sostiene: "Per l’area dell’Atlantico nord-orientale, dove l’Europa ha smaltito i suoi  rifiuti, si parla di oltre 200mila fusti metallici da 200 litri, contenenti residui radioattivi legati con bitume o cemento in modo che i barili lanciati dalla superficie potessero resistere allo shock dell’impatto".

Per comprendere cosa succederà ai nostri mari, sono state organizzate due spedizioni oceanografiche con la partecipazione di scienziati, ecologisti e radiochimici. La prima spedizione prevista per il 2023 si occuperà di effettuare una mappatura dei fondali delle aree dove sono stati riversati i barili. La seconda, invece, in programma nel 2024 si soffermerà sulla presenza delle scorie radioattive e del loro impatto sugli ecosistemi.

Articoli correlatiVedi tutti


  • La straordinaria storia dell'Emscher in Germania: da fiume più inquinato d'Europa a oasi ecologica
    Ambiente12 Luglio 2025

    La straordinaria storia dell'Emscher in Germania: da fiume più inquinato d'Europa a oasi ecologica

    Un fiume tedesco per anni considerato il simbolo del degrado ambientale si è trasformato in oasi ecologica: la straordinaria storia dell'Emscher.
  • Fiori selvatici estivi: quali sono i più belli da piantare ora in giardino?
    Ambiente26 Giugno 2025

    Fiori selvatici estivi: quali sono i più belli da piantare ora in giardino?

    Un bel manto erboso ricco di colori non è un sogno. Anche chi non ha uno spiccato pollice verde potrà realizzarlo con i fiori selvatici estivi.
  • Caldo record: il verde urbano riduce la temperatura delle città anche di 8 gradi
    Ambiente25 Giugno 2025

    Caldo record: il verde urbano riduce la temperatura delle città anche di 8 gradi

    Con il caldo dell'estate le città sfiorano anche +8° in più rispetto alle campagne: le pareti verdi sono una soluzione a queste ondate di calore.
  • Tagliare il prato durante un'ondata di calore può rovinare l'erba?
    Ambiente24 Giugno 2025

    Tagliare il prato durante un'ondata di calore può rovinare l'erba?

    Durante le giornate di caldo estremo, tagliare l’erba può danneggiare il prato e comprometterne la salute.
Ultime newsVedi tutte


Meteo, in settimana qualche temporale e caldo in aumento ma senza picchi estremi
Tendenza13 Luglio 2025
Meteo, in settimana qualche temporale e caldo in aumento ma senza picchi estremi
Verso metà settimana qualche episodio instabile al Centro-nord e temperature in graduale aumento ma senza una vera e propria ondata di calore. La tendenza meteo
Meteo, dal 14 luglio caldo in aumento ma senza valori estremi: la tendenza
Tendenza12 Luglio 2025
Meteo, dal 14 luglio caldo in aumento ma senza valori estremi: la tendenza
Lunedì passaggio instabile al Nord poi il tempo migliorerà con temperature in graduale aumento ma senza valori estremi. La tendenza meteo dal 14 luglio
Meteo, nuova ondata di caldo in vista: torna l'anticiclone
Tendenza11 Luglio 2025
Meteo, nuova ondata di caldo in vista: torna l'anticiclone
Da lunedì 14 luglio le condizioni meteo torneranno a farsi diffusamente più stabili, con caldo in aumento soprattutto nei giorni successivi
Mediaset

Ultimo aggiornamento Domenica 13 Luglio ore 16:48

Copyright © 1999-2020 RTI S.p.A. Direzione Business Digital - P.Iva 03976881007 - Tutti i diritti riservati.

Rispetto ai contenuti e ai dati personali trasmessi e/o riprodotti è vietata ogni utilizzazione funzionale all'addestramento di sistemi di intelligenza artificiale generativa. È altresì fatto divieto espresso di utilizzare mezzi automatizzati di data scraping.

Per la pubblicità Mediamond S.p.a. RTI spa, Gruppo Mediaset - Sede legale: 00187 Roma Largo del Nazareno 8 - Cap. Soc. € 500.000.007,00 int. vers. - Registro delle Imprese di Roma, C.F.06921720154