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Nuovo pianeta simile alla Terra scoperto a 18 anni luce: un anno dura appena 54 giorni

Una scoperta davvero incredibile. Il nuovo pianeta, molto simile alla Terra, ma più grande di ben quattro volte, è stato scovato nello spazio grazie a uno spettrografo a infrarossi installato sul telescopio Hobby-Eberly
Spazio30 Ottobre 2025 - ore 16:11 - Redatto da Meteo.it
Spazio30 Ottobre 2025 - ore 16:11 - Redatto da Meteo.it

Così come viene riportato sull’Astronomical Journal è stato scoperto un nuovo pianeta molto simile alla Terra a distanza di 18 anni luce. In questo pianeta, una vera e propria Super-Terra, un anno dura appena 54 giorni. Cos'altro sappiamo? Ecco tutti i dettagli riportati sulla rivista scientifica.

Scoperto nuovo pianeta simile alla Terra: dove si trova e come è fatto?

La scoperta del nuovo pianeta molto simile alla Terra sta destando parecchia curiosità. Dove si trova, come è fatto e cosa sappiamo? In primis, così come riportato sull'Astronomical Journal, possiamo dire che presenta un’atmosfera ed una temperatura ad hoc per ospitare acqua liquida. Questa Super-Terra pare ruotare attorno a una stella nana rossa e come abbiamo accennato, al suo interno un anno dura solo 54 giorni.

Cos'altro sappiamo? I ricercatori, nell’ambito di uno studio internazionale guidato dalla Penn State University, hanno descritto questo nuovo pianeta come un esopianeta roccioso, chiamato GJ 251 c, che è quattro volte più grande della Terra stessa. Dove si trova? È situato nella zona abitabile di una stella nana a meno di venti anni luce dal nostro sistema solare.

Nel mondo accademico e scientifico c'è soddisfazione. Si tratta infatti di una scoperta molto importante. Secondo gli scienziati l'aver trovato questa Super -Terra non è altro che aver compiuto “un passo decisivo nella ricerca di mondi abitabili oltre il nostro sistema solare”.

Come si è arrivati a scoprire questo nuovo pianeta?

La Super-Terra è stato scovato grazie all'Habitable Zone Planet Finder, uno spettrografo a infrarossi installato sul telescopio Hobby-Eberly dell'osservatorio McDonald in Texas, che è stato sviluppato e costruito alla Penn State.

Questo strumento così sofisticato è stato ideato per rilevare anche minime oscillazioni nella luce di una stella, provocate dall’attrazione gravitazionale dei pianeti che le orbitano intorno. Proprio analizzando oltre vent’anni di osservazioni, gli scienziati hanno potuto pertanto individuare un secondo segnale stabile attorno alla stella GJ 251, compatibile con un pianeta più massiccio e lontano.

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