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Giornata mondiale dell’Acqua: la crisi idrica e la siccità in Italia. VIDEO

La ricorrenza cade in un periodo di grave siccità non solo in Italia, ma in buona parte del Mediterraneo: ecco cosa sapere
22 Marzo 2023 - ore 16:38 Redatto da Redazione Meteo.it
22 Marzo 2023 - ore 16:38 Redatto da Redazione Meteo.it
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Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’Acqua: la ricorrenza è stata istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite. L'obiettivo della giornata - secondo quanto riportato dall’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) - è sensibilizzare le istituzioni mondiali e opinione pubblica sull'importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico. Un tema su cui è assolutamente necessario fare di più, anche a causa della siccità che ormai da tempo attanaglia ampie parti del Pianeta tra cui l’Italia.

Giornata mondiale dell’Acqua: la siccità in Italia

Nel nostro Paese, infatti, la situazione è già critica in vista dell’estate, tanto che il governo ha deciso di nominare un commissario speciale fino al 31 dicembre per far fronte alla carenza d’acqua. Secondo un rapporto del Joint Research Centre dell’Unione europea, citato da Rai News, l’area del Mediterraneo potrebbe andare incontro a un’estate estrema.

A soffrire particolarmente è l’area alpina e quella padana, a causa della mancanza di accumuli di neve: a marzo infatti il deficit è stato del 6,3% rispetto alla media del decennio. E la situazione è già critica in alcune aree: il 6,5% dei comuni in Piemonte e Lombardia, riporta Wired, sta già ricorrendo alle autobotti per assicurare l’acqua alla popolazione. Ma non sono solo le utenze domestiche a soffrire: la scarsità d’acqua colpisce duramente anche il settore agricolo, che rischia di essere messo in ginocchio da un ulteriore periodo di siccità.

Giornata mondiale dell’Acqua: il trend in Italia

Sebbene il 2023 si annunci un anno ancora più duro del 2022, già molto difficile, il trend è sfortunatamente costante da molto tempo. Secondo i dati riportati dall’Ispra, nel trentennio climatologico dal 1991 al 2020, la disponibilità di acqua in Italia è andata via via calando: rispetto al valore di riferimento storico, la disponibilità di acqua è diminuita del 20%.

E guardando al lungo periodo le cose non vanno meglio: dal 1951 al 2021 la disponibilità di acqua è scesa del 16% rispetto al valore annuo medio storico. A giocare un ruolo cruciale in questo fenomeno è il riscaldamento globale: non solo le precipitazioni sono diminuite, ma le temperature più alte aumentano l’evaporazione dagli specchi d’acqua e la traspirazione dalla vegetazione. Utilizzare in modo consapevole e ottimizzato le risorse idriche in costante diminuzione diventa così cruciale per garantire a tutti un futuro dignitoso.

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Ultimo aggiornamento Venerdì 29 Marzo ore 17:00

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