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Forniture di gas, Italia e Algeria firmano l'intesa: cosa cambia

Cosa cambia per il nostro Paese con la firma dell'accordo tra Italia e Algeria sull'esportazione gas? Può considerarsi una soluzione in caso di embargo del gas russo?
Sostenibilità12 Aprile 2022 - ore 11:15 - Redatto da Redazione Meteo.it
Sostenibilità12 Aprile 2022 - ore 11:15 - Redatto da Redazione Meteo.it

Gas, Italia e Algeria hanno appena firmato l'accordo per aumentare la fornitura di combustibile. Cosa cambia per l'Italia dopo l'intesa con l'Algeria? Si tratta, secondo il presidente del Consiglio Mario Draghi, di un primo importante passo verso l'indipendenza dal gas russo.

Italia e Algeria, firmata intesa per aumentare le esportazioni di gas

Il premier Mario Draghi, Luigi Di Maio e il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani sono andati nella capitale algerina. Il loro obiettivo era quello di raggiungere un accordo che permettesse al nostro Paese di diminuire la dipendenza dal gas russo, in modo tale da non farsi trovare spiazzati e costretti a razionalizzare il combustibile.

Dopo la Russia, infatti, l'Algeria è il Paese dal quale acquistiamo più gas. Al momento la fornitura di gas algerino vede quantitativi pari a 21 miliardi di metri cubi all'anno. Grazie alla firma della "dichiarazione d’intenti sulla cooperazione bilaterale nel settore dell’energia” e all'accordo tra Eni e la compagnia statale algerina Sonatrach, il gasdotto TransMed, che porta il combustibile fino a Mazara del Vallo, vedrà un graduale incremento, fino a giungere a 9 miliardi di metri cubi di gas in più nel 2023/2024. Si tratterebbe di circa 1/3 del totale del gas attualmente proveniente dalla Russia, un traguardo importante che però non può considerarsi ancora risolutivo per giungere all'embargo sul gas russo.

Tempi necessari per aumentare quantità il gas algerino esportato in Italia

Quanto tempo occorrerà per vedere aumentate le quantità di gas algerino che arriveranno nel nostro Paese? L'intesa tra Eni e Sonatrach, che prevede anche investimenti nelle infrastrutture esistenti per aumentare le quantità estratte e interventi rivolti ad accelerare nuovi progetti, porterà in Italia 2-3 miliardi di metri cubi di gas algerino entro poco tempo, mentre l'incremento di ulteriori 4-5 miliardi richiederà circa 5 anni.

Appare quindi evidente che l'accordo con l'Algeria non può rivelarsi risolutivo nel caso in cui ci trovassimo a far fronte a un'interruzione di fornitura del combustibile dalla Russia. Ulteriori soluzioni potrebbero arrivare dagli appuntamenti che il presidente per il Consiglio ha in agenda per i prossimi giorni, che porterebbero anche alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento dell'energia, da tempo auspicata da varie fonti di governo.

Subito dopo Pasqua il premier ha in programma viaggi in Congo, Angola e Mozambico, Paesi con i quali l'Italia intende rafforzare la cooperazione energetica. Per preparare il terreno a future alleanze Luigi Di Maio ha già fatto tappa anche in Qatar e Azerbaijan.

Cosa cambia con l'arrivo del gas algerino

Nel breve termine cambia poco. Il governo in queste settimane si sta muovendo su più fronti per cercare di "staccarsi" dalla Russia. Nel breve periodo va ricercato il gas da altri Paesi e va spinta al massimo la produzione italiana ricorrendo se necessario anche al carbone. Nel medio periodo si aumenterà l’import di gas liquido, a partire da quello aggiuntivo promesso dagli Stati Uniti all’Europa, e la potenza delle rinnovabili.

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