Foca monaca avvistata a Panarea: emozione tra i sub dell'associazione Mediterraneo

Un esemplare adulto di foca monaca (Monachus monachus) è stato osservato e immortalato nelle limpide acque nei pressi degli isolotti delle Formiche, non lontano da Panarea. L’avvistamento è stato possibile grazie a un gruppo di sub appartenenti all’associazione Mediterraneo, coordinati da Francesco Sesso, ricercatore e docente presso il Dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente dell’Università della Calabria (UNICAL).
Foca monaca avvistata a Panarea, un evento eccezionale
Il Professore Francesco Sesso ha raccontato l'emozione di questo avvistamento unico. Ha spiegato che l'adulto di foca monaca era intento ad addentare una murena sulla superficie del mare. Gli avvistamenti di foca monaca nel Mediterraneo sono eventi unici e rari, si stima che la presenza di questa specie in via d’estinzione sia non superiore alle 700 unità.
L’avvistamento è stato prontamente segnalato ai ricercatori dell’Ispra che si occupano di studiare questo mammifero marino. L’ultima osservazione ufficialmente confermata di una foca monaca nelle acque delle Isole Eolie, un’area dove in passato la specie era piuttosto comune, in particolare a Filicudi, nota per la Grotta del Bue Marino che fungeva da rifugio naturale, risale al 30 ottobre 2022, quando un esemplare fu avvistato nei pressi dell’isolotto di Strombolicchio.
Foca monaca a rischio estinzione: ecco perché
La foca monaca è uno dei mammiferi marini più a rischio di estinzione a livello globale, con una popolazione selvatica stimata inferiore ai 700 individui. Nel bacino del Mediterraneo, questa specie ha dovuto affrontare una lunga storia di conflitto con l’essere umano, soprattutto con i pescatori, che un tempo la consideravano una minaccia diretta alla loro attività. Questo ha contribuito a rendere la foca monaca estremamente elusiva e sospettosa nei confronti dell’uomo.
In passato, veniva anche cacciata per la sua pelle e per il grasso, utilizzato nella produzione di olio. Oggi è diventata una presenza rara in tutto il Mediterraneo, con un numero in continuo calo. Tra le principali cause figurano le interferenze legate al turismo, in particolare nei luoghi di riproduzione, disturbati frequentemente dalle imbarcazioni da diporto. In alcune zone persistono pratiche illegali come l’uccisione intenzionale, mentre continua anche il rischio di cattura accidentale nelle reti da pesca (bycatch).
Oltre a questi fattori, l’inquinamento del mare e l’accumulo di plastica rappresentano ulteriori minacce alla sopravvivenza di questa specie già fortemente compromessa.