FacebookInstagramXWhatsApp

Come riconoscere la vipera e cosa fare se si viene morsi

Essere morsi da una vipera non è un evento frequente. In Italia il numero di persone uccise dal serpente velenoso è meno di uno all’anno, su un totale di circa 250 morsi registrati
Curiosità9 Agosto 2023 - ore 11:30 - Redatto da Redazione Meteo.it
Curiosità9 Agosto 2023 - ore 11:30 - Redatto da Redazione Meteo.it

La vipera è il solo serpente velenoso nel nostro Paese, ed è presente un po' ovunque ad eccezione della Sardegna. Imparare a riconoscerla è fondamentale per chi ama recarsi a fare lunghe passeggiate nei boschi e in montagna, e lo è ancor più sapere cosa fare in caso di morso.

Riconoscere la vipera

La specie in cui è più facile imbattersi in Italia è la vipera aspis, conosciuta anche come vipera comune. Si può trovare sia nelle Alpi che negli Appennini, soprattutto in luoghi aridi come le pietraie. Solitamente il suo habitat non supera i 3.000 metri di quota. Con una lunghezza massima di 80 cm appare come un serpente di piccole dimensioni, con la testa di forma triangolare ricoperta da squame irregolari e ben distinta dal corpo. La colorazione sul dorso può cambiare, e spesso sono presenti delle macchie lungo tutto il corpo del rettile.

Un'altra specie presente nel nostro Paese è la vipera ammodytes, riconoscibile per una caratteristica protuberanza carnosa che gli è valsa l'appellativo di vipera del corno. Può raggiungere i 90 cm di lunghezza ed ha una colorazione che può variare dal marrone al grigio. Lungo il dorso corre un disegno di colore più scuro somigliante a una linea a zigzag o una serie di rombi uniti.

La vipera berus e la vipera Walzer sono due varietà di rettili che si trovano principalmente nelle Alpi occidentali. Visivamente molto simili tra loro possono essere distinte solo ad un esame specialistico. attraverso l'osservazione della disposizione delle placche craniali e tramite analisi genetiche.

L'appennino centrale offre invece l'area climatica ideale per un'altra specie presente in Italia, la vipera ursinii. Il corpo tozzo raggiunge al massimo i 50 cm di lunghezza, mentre la testa è particolarmente stretta. La colorazione è grigio-crema o rossastra, con un'elegante striscia a zig-zag bruna o nera sul dorso. Questo rettile sta però scomparendo a causa dell'alterazione del suo habitat naturale da parte dell'uomo, tanto che molte convenzioni internazionali - tra cui il CITES - la considerano specie protetta.

Cosa fare se si viene morsi da una vipera?

Sebbene questi serpenti velenosi siano spesso grande preoccupazione per chi trascorre molte ore all'aria aperta, è bene precisare che essere morsi da una vipera non è un evento probabile. Si tratta di animali schivi, che attaccano solo se vengono disturbati. E anche in caso di morso poi non è detto che la vipera inietti subito il veleno. Questi serpenti infatti non producono molto veleno, e generalmente preferiscono "conservarlo" per catturare le proprie prede.

Il primo consiglio nel caso in cui vi trovaste davanti una vipera è quello di fermarsi, evitando di fare rumore e di tirarle addosso oggetti o sassi. In Italia ogni anno si registrano mediamente 250 richieste di intervento per morsi di vipera, e in meno di una persona all'anno si hanno esiti fatali.

La prima cosa da fare

La prima cosa da fare nel caso in cui si sospetti di essere stati morsi da una vipera è assicurarsi che non si sia invece trattato di un semplice serpente. Molto spesso non facciamo in tempo a riconoscere il rettile, ma vediamo solo la coda del serpente che scappa davanti a noi. Osservando il morso potremmo distinguere quello di vipera, che si presenterà come una coppia di archi disegnati con una serie di puntini. Quello superiore avrà anche due fori più spessi in cima, esattamente come fossero due canini. Gli altri serpenti che si trovano in Italia invece presentano un morso dal profilo più irregolare, senza i buchi delle zanne con il veleno e a volte con due linee di denti.

Mantenete la calma

Nel malaugurato caso in cui ci accorgessimo che è stata proprio una vipera è importante mantenere la calma. Il veleno si propaga attraverso il sistema linfatico, e non quello sanguigno, per cui eccessivi movimenti serviranno solo a farlo propagare più in fretta. Occorre contattare il 118, e nel frattempo - se possibile - fare un bendaggio linfostatico, ovvero posizionare la benda in modo che,  partendo dal punto del morso, si muova prima verso l’estremità dell’arto e poi verso la radice. In questo modo riusciremo a fare pressione sul sistema linfatico e ritardare la diffusione delle tossine.

Articoli correlatiVedi tutti


  • Inquinamento record a New Delhi, intervento sperimentale con nuvole artificiali
    Ambiente30 Ottobre 2025

    Inquinamento record a New Delhi, intervento sperimentale con nuvole artificiali

    L'aria a New Delhi è sempre più nociva per inquinamento record. Il governo con un gruppo di ricercatori sta sperimentando nuvole artificiali.
  • "Strage di animali nel Lazio: bovini e equini uccisi per la sicurezza stradale"
    Ambiente30 Ottobre 2025

    "Strage di animali nel Lazio: bovini e equini uccisi per la sicurezza stradale"

    Strage di animali nella regione Lazio: bovini e equini uccisi per attuare il piano di sicurezza stradale. Insorgono gli animalisti
  • Foreste italiane, 2025 da record negativo: 94.000 ettari persi per incendi e cattiva gestione
    Ambiente30 Ottobre 2025

    Foreste italiane, 2025 da record negativo: 94.000 ettari persi per incendi e cattiva gestione

    Il 2025 segna l’anno più difficile per i boschi italiani, travolti da incendi in crescita, temperature estreme e gestione forestale in stallo.
  • Una lince nel Parco Nazionale Gran Paradiso: nuova speranza per la specie
    Ambiente29 Ottobre 2025

    Una lince nel Parco Nazionale Gran Paradiso: nuova speranza per la specie

    La lince torna a farsi vedere nel Parco Nazionale Gran Paradiso: un nuovo avvistamento fa sperare per la specie estinta.
Ultime newsVedi tutte


Meteo: anticiclone protagonista fino a giovedì 6, poi torna la pioggia
Tendenza3 Novembre 2025
Meteo: anticiclone protagonista fino a giovedì 6, poi torna la pioggia
L'anticiclone non avrà vita lunga: da giovedì si confermano i primi segnali di cambiamento a causa di un vortice ciclonico in avvicinamento.
Torna l'anticiclone, tra sole e nebbie: la tendenza meteo da mercoledì 5 novembre
Tendenza2 Novembre 2025
Torna l'anticiclone, tra sole e nebbie: la tendenza meteo da mercoledì 5 novembre
Nei prossimi giorni l'alta pressione torna a estendersi sull'Italia: confermata una fase di tempo stabile ma attenzione alla nebbia in pianura
Alta pressione in rinforzo da martedì 4 novembre, ma attenzione alla nebbia
Tendenza1 Novembre 2025
Alta pressione in rinforzo da martedì 4 novembre, ma attenzione alla nebbia
Nella prima settimana di novembre l'anticiclone torna a estendersi sull'Italia con tempo stabile e clima mite. Quanto durerà? La tendenza meteo.
Mediaset

Ultimo aggiornamento Lunedì 03 Novembre ore 14:54

Copyright © 1999-2020 RTI S.p.A. Direzione Business Digital - P.Iva 03976881007 - Tutti i diritti riservati.

Rispetto ai contenuti e ai dati personali trasmessi e/o riprodotti è vietata ogni utilizzazione funzionale all'addestramento di sistemi di intelligenza artificiale generativa. È altresì fatto divieto espresso di utilizzare mezzi automatizzati di data scraping.

Per la pubblicità Mediamond S.p.a. RTI spa, Gruppo Mediaset - Sede legale: 00187 Roma Largo del Nazareno 8 - Cap. Soc. € 500.000.007,00 int. vers. - Registro delle Imprese di Roma, C.F.06921720154