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Chicchi di grandine grandi come palline da tennis, ecco quando e perché succede

Grandine dalle dimensioni impressionanti nei giorni scorsi. Ma come nasce il fenomeno dei chicchi maxi e come difendersi?
Clima27 Luglio 2023 - ore 15:58 - Redatto da Redazione Meteo.it
Clima27 Luglio 2023 - ore 15:58 - Redatto da Redazione Meteo.it

Negli ultimi giorni la cronaca ha riportato spesso fenomeni climatici estremi nel nostro Paese. Mentre il Sud combatte con gli incendi, il Nord ha fatto i conti con temporali violenti, trombe d’aria e tempeste di grandine con chicchi di dimensioni enormi.

Grandine come palline da tennis, perché succede?

Uno dei fenomeni più eclatanti è quello che si è verificato in Friuli, dove un chicco di grandine del diametro di 20 cm ha battuto ogni precedente record, confermandosi il più grande mai registrato in Europa. E non si è trattato di un caso isolato e la cronaca ci riporta numerosi eventi climatici estremi, con episodi che hanno visto "abbattersi" sulle auto chicchi delle dimensioni di una pallina da tennis.

Ma come può raggiungere questa grandezza un chicco di grandine? Il fenomeno  si verifica in presenza di forti temporali, quando i granelli di ghiaccio all’interno della nuvola crescono molto e vengono spinti verso l’alto da forti correnti d’aria, permettendo loro così di accumulare ulteriore ghiaccio prima di cadere a terra. Ciò può accadere solo in presenza di altri fattori cruciali, che spieghiamo nello specifico di seguito.

  • Nucleazione: in presenza di umidità atmosferica alta l'acqua si condensa attorno alle particelle sospese (polvere, pollini o altri materiali in sospensione) formando piccoli grani di ghiaccio;
  • crescita: grazie alle correnti d'aria intense i grani di ghiaccio appena formati si muovono su e giù all’interno della nube, accumulando strati d'acqua congelata che li fanno crescere;
  • coalescenza: quando cadono dalla nuvola entrano in contatto con altre particelle di ghiaccio e gocciole d'acqua non congelate, crescendo ulteriormente;
  • updrafts intensi: la grandine viene sollevata all’interno della nuvola dai venti forti ascendenti, gli "updrafts" appunto. Questi la spingono verso l’alto, dove incontra altre goccioline d’acqua che si congelano intorno al nucleo, aumentando ulteriormente le dimensioni dei chicchi di grandine;
  • downburst: quando gli updrafts non riescono più a sorreggere il peso, la grandine precipita verso il basso per la forza di gravità. Il "downburst" - o flusso d'aria verso il basso - è particolarmente forte e contribuisce al raggiungimento di dimensioni extra dei chicchi di grandine che raggiungono il suolo.

Indubbiamente le grandinate violente possono provocare danni, che diventano addirittura davvero ingenti se a cadere al suolo sono chicchi delle dimensioni di una pallina da tennis, come quelle "atterrate" nei giorni scorsi.

Chicchi di grandine extra, quali conseguenze?

Tra i danni più comuni registrati in presenza di grandine "extra" ci sono:

  • lesioni alle persone che si trovano all’aperto durante una grandinata, e che possono essere colpite dai chicchi che giungono con grande forza e velocità;
  • danni delle automobili con ammaccatura della carrozzerie e rottura dei vetri;
  • danneggiamenti delle abitazioni, in particolare alle tegole dei tetti, ai pannelli solari e ad altri elementi delle strutture delle case;
  • distruzione delle colture agricole, con piante spezzate e raccolti distrutti.

Come difendersi dalle grandinate eccezionali

Per limitare i danni sarebbe opportuno evitare di uscire o - al limite - rimanere nei pressi di edifici all'interno dei quali sia possibile ripararsi in caso di necessità. Se le previsioni meteo parlano di possibili eventi estremi, riparare la propria auto all'interno di un garage o comunque sotto una struttura protettiva. Per prevenire danni alle abitazioni è possibile installare tapparelle, pannelli protettivi o film speciali sulle finestre, che riducano il rischio di rottura durante una tempesta di grandine, mentre per difendere le colture è bene prevedere apposite reti protettive o coperture.

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