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Che differenza c'è tra l'inverno astronomico e l'inverno meteorologico?

Quando comincia davvero l'inverno? L'1 o il 21 dicembre? In realtà in entrambi i giorni, dipende solo dal punto di vista: ecco perché
18 Dicembre 2022 - ore 17:08 Redatto da Redazione Meteo.it
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Quando si parla di inverno si intende la stagione più fredda dell'anno: ma quando comincia davvero l'inverno? Le risposte sono 2 e hanno a che fare con l'inverno astronomico e quello meteorologico: che differenza c'è?

Inverno astronomico e meteorologico: che differenza c'è?

Tra pochi giorni comincia l'inverno: oppure è già cominciato? A dire la verità entrambe le frasi sono vere, perché non esiste un solo inverno ma ben 2 a seconda della disciplina che si prende in esame. Esistono infatti sia l'inverno astronomico che l'inverno meteorologico, ma quale differenza c'è tra i 2? L'inverno meteorologico comincia l'1 dicembre e finisce il 28 febbraio, durando esattamente 90 giorni (91 in caso di anno bisestile poiché si allunga fino al 29 febbraio); quello astronomico, invece, comincia tra il 21 e il 22 dicembre e termina nello stesso periodo del mese di marzo. Ma come mai c'è questa differenza tra i 2?

Nell'emisfero boreale i mesi più freddi sono dicembre, gennaio e febbraio e l'inizio e la fine di questo trimestre delimita appunto, da un punto di vista climatico, l'inverno meteorologico. Questo vale per tutte le stagioni intese dal punto di vista meteorologico, che abbracciano mesi interi e non spezzati come avviene invece con quelle astronomiche. Queste ultime sono delimitate da solstizi ed equinozi, come appunto nel caso dell'inverno. Con il solstizio d'inverno, che avverrà quest'anno il 21 dicembre alle 22:47, avrà inizio da un punto di vista astronomico la stagione più fredda. Ma dopo aver spiegato la differenza dei punti di vista, dobbiamo ancora chiarire come mai questi non collimino uniformandosi a un'unica soluzione.

Per quanto riguarda la scelta dei meteorologi non c'è alcuna base scientifica, in quanto utilizzare trimestri interi che coincidono con l'inizio e la fine del mese è solo una convenzione basata sul calendario gregoriano. Con questo tipo di misurazione si dà un senso più netto del passaggio da una stagione all'altra e aiuta, quindi, anche a livello statistico. Ed è proprio la statistica che viene in aiuto di questa soluzione, in quanto tendenzialmente nei giorni che vanno dall'1 dicembre al 28 febbraio si registrano le temperature più fredde dell'anno, con giorni più rigidi che in quelli presenti nel periodo 21 dicembre-20 marzo. L'inverno astronomico ha invece dalla sua una motivazione scientifica ben precisa: in corrispondenza del solstizio d'inverno il Sole si trova alla sua massima distanza al di sotto dell'equatore celeste. Da quel momento il Sole comincerà la sua risalita verso l'equatore ottenendo il risultato di far allungare le giornate fino al giorno del solstizio estivo a giugno.

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