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Allarme pellet: l'Italia senza legna per l’inverno? Ecco cosa succede

Domanda e offerta di pellet e legna non si incontrano più e i prezzi schizzano alle stelle. Sono pertanto in molti a lanciare un allarme per la carenza di pellet e legname prevedendo che le scorte in esaurimento non basteranno per affrontare l'inverno
4 Ottobre 2022 - ore 12:13 Redatto da Redazione Meteo.it
4 Ottobre 2022 - ore 12:13 Redatto da Redazione Meteo.it
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E' allarme pellet? L'Italia è rimasta senza legna per l’inverno? A quanto pare la crisi energetica e l’inflazione hanno colpito diversi settori, ma soprattutto quello riguardante la legna e il pellet per il riscaldamento con stufe e camini. Sono settimane che vengono lanciati appelli per la carenza di materia prima e per le scorte che via via sono in esaurimento. Prima che la situazione diventi fuori controllo e che i prezzi continuino a salire, molte aziende chiedono al governo di correre ai ripari. Ecco cosa sta succedendo.

Pellet a prezzi triplicati: l'allarme per l'esaurimento scorte

A causa dei forti rincari di luce e gas sono in molti ad aver cercato metodi alternativi per riscaldare gli ambienti dove vivono durante l'inverno. Per questo motivo vi è stata una impennata di richieste di legna e di pellet in modo da alimentare camini e stufe. Peccato però che la produzione non riesca a far fronte ad una domanda sempre in costante crescita.

L'enorme divario tra domanda e offerta ha dunque portato i prezzi a salire vertiginosamente. Un esempio? A settembre 2021 un sacco di pellet da 10-15 kg costava sui 5 euro. Ora, a settembre 2022, il suo prezzo ha raggiunto circa 14 euro.

Come mai non si trovano più legna e pellet? Come ha fatto l'Italia a esaurire le scorte e perché la produzione non riesce a far fronte a tutte le richieste? Ebbene le principali cause riguardano il blocco delle esportazioni dai maggiori produttori ovvero da Regno Unito e Paesi dell’Est come:

  • Slovenia
  • Croazia
  • Bosnia

Secondo Annalisa Paniz, di­rettrice di Aiel - Associazione ita­liana energie agroforestali - intervenuta sul quotidiano Libertà - oltre a questa vi sono anche altre cause. L’approvvigionamento italiano di legna e pellet dipende anche dalle im­portazioni che prevalgono rispet­to alla produzione nazionale. Si deve tener conto ad esempio delle sanzioni economiche alla Russia che hanno comportato una riduzio­ne di materia prima idonea alla produzione di pellet. Altri esportatori hanno quindi ridotto i flussi d'ex­port e i residui hanno subito repen­tini rialzi di prezzo.

Rischi e soluzioni: l'allarme degli imprenditori

In realtà non sono solo legna e pellet a mancare, si fa fatica a trovare, per esempio, anche pezzi ad hoc per la costruzione di stufe. A lanciare l'allarme sono gli stessi imprenditori che sottolineano come nel prossimo futuro vi sia il rischio concreto di vivere inverni freddi scaldandosi a caro prezzo o addirittura senza la possibilità di farlo.

Secondo i più occorre migliorare la politica forestale italiana e calmierare il mercato.

La direttrice di Aiel ha sottolineato, nell'intervista sopra citata, come tutte le associazioni europee con­cordino sul fatto che "il mercato europeo del pellet saprà reagire alle attuali sollecitazioni con un aumento dei livelli produttivi, an­che se l'adeguamento dei livelli d'offerta avrà biso­gno di tempo per essere realizza­to".

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Ultimo aggiornamento Giovedì 18 Aprile ore 21:18

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