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Alla scoperta di Marte, cosa sappiamo del Pianeta Rosso? Curiosità, record e antichi misteri

Cosa sappiamo di Marte? Il Pianeta Rosso è uno dei più vicini a noi e ha caratteristiche simili alla Terra. Tuttavia vi sono anche molte differenze sostanziali con il nostro Pianeta.
Spazio5 Dicembre 2024 - ore 16:27 - Redatto da Meteo.it
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Marte è il quarto, in ordine di distanza dal Sole, dei pianeti del Sistema solare. Noto all'uomo fin dall'antichità, è stato oggetto di molte esplorazioni spaziali, senza piloti umani, ma conserva ancora oggi molti misteri irrisolti.

Caratteristiche fisiche di Marte

Ultimo pianeta di tipo terrestre, dopo Mercurio, Venere e il nostro, Marte è anche quello che mostra più similitudini con la Terra. Sebbene presenti temperature medie superficiali piuttosto basse (che oscillano tra −120 e −14 gradi) e un'atmosfera molto rarefatta, presenta dimensioni, inclinazione dell'asse e durata del giorno molto simili a quelle terrestri.

Fin dai primi rilevamenti fatti con le sonde automatiche, la sua superficie è apparsa mista e frastagliata, con una presenza cospicua di vasti crateri e una crosta rocciosa molto antica nell'emisfero sud e formazioni vulcaniche di notevoli dimensioni, con flussi di lava solidificati, numerose scarpate e canyon nella zona nord.

Marte, il pianeta dei primati

Alcune delle strutture geografiche naturali presenti su Marte sono tra le più impressionanti del Sistema Solare. Il Monte Olimpo, vulcano ora dormiente - è la montagna più alta del Sistema Solare. Per comprendere la sua maestosità basta pensare che, con i suoi 25 km, è 3 volte più alto del Monte Everest e occupa una superficie di poco inferiore a quella della Francia. Un'altra struttura geografica marziana da primato è rappresentata dal grande canyon Valles Marineris. Questo canyon è il più grande del Sistema Solare, in alcuni punti è profondo 7 km e si estende per oltre 4.000 km.

Marte, perché è chiamato il Pianeta Rosso?

Il soprannome con cui è conosciuto Marte è da ricercare nelle caratteristiche della sua superficie. Il Pianeta è infatti ricoperto da una grande quantità di ossido di ferro, che gli dona quell'aspetto tipicamente rossastro. Il suo colore così particolare, che richiama alla mente il sangue, è anche all'origine del nome che rende omaggio a Marte, il dio della guerra.

Ciclo stagionale su Marte

Le stagioni su Marte sono molto diverse da quelle terrestri. Il Pianeta Rosso, pur avendo un'obliquità dell’asse di rotazione rispetto alla sua orbita di 25°,2, (molto simile a quella terrestre di 23°,45), risente anche della grande eccentricità dell’orbita del pianeta. Nel punto più lontano dal Sole, ovvero all'afelio, il Pianeta si trova a circa 1,66 Unità Astronomiche dalla nostra stella, mentre quando è al perielio la sua distanza si riduce a 1,38 UA.

Ne consegue che le stagioni che cadono quando Marte è il perielio hanno durata più breve e un irraggiamento solare più intenso (circa il 44% in più). A causa dell’atmosfera rarefatta e molto sottile, composta prevalentemente da anidride carbonica, le temperature possono scendere di diversi gradi già a poche decine di centimetri dal suolo.

Quanto dura un giorno su Marte?

Un giorno su Marte dura poco di più di quello terrestre, circa 37 minuti di più. Tuttavia l'anno marziano è molto più lungo di quello nostre, ed equivale a 669 giorni marziani (o 687 terrestri).

C'è vita su Marte?

La teoria che sostiene che possa esserci vita su Marte è stata elaborata nel 1854 da William Whewell, che sosteneva che il Pianeta Rosso possedesse mari e terre in grado di ospitare forme di vita. Nel 1877, durante la Grande opposizione di Marte, l'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli ebbe modo di documentare la presenza di formazioni scure e rettilinee, che facevano pensare a dei canali utilizzati per incanalare la poca acqua rimasta.

Si pensò quindi che alcune forme di vita intelligenti avessero costruito queste strutture. Tuttavia in seguito questi canali si rivelarono solo frutto di illusioni ottiche, e agli inizi del Novecento l'astronomo statunitense William Wallace Campbell dimostrò che nell'atmosfera marziana mancano ossigeno e acqua.

Sebbene in passato vi sia stata acqua allo stato liquido su Marte, con il passare del tempo quella superficiale è andata via via scomparendo, e oggi è possibile trovarne solo piccole quantità nei minerali argillosi e, in quantità ancor più basse, nelle calotte glaciali, congelata insieme a grandi quantità di Co2. L'assenza di acqua allo stato liquido e di ossigeno su Marte rende di fatto impossibile ogni forma di vita.

Le Lune di Marte

Marte ha due lune, chiamate Phobos e Deimos. Il nome deriva loro da quello dei due cavalli che nella mitologia greca trainavano il carro del dio della guerra Ares.

Phobos è la Luna marziana più grande e interna, ed è ricca di crateri e solchi sulla sua superficie. Gli scienziati non escludono che questa Luna possa arrivare a schiantarsi sulla superficie marziana entro i prossimi 50 milioni di anni, a causa del suo continuo avvicinamento al pianeta. Secondo molti studiosi l'impatto potrebbe avere una potenza tale da creare una quantità talmente elevata di polveri da riuscire a formare alcuni anelli. In futuro non è quindi da escludere che si possa parlare di un Pianeta anellato proprio come Saturno.

Deimos ha una superficie pari alla metà di Phobos, ed è molto più distante dalla superficie marziana.  La sua superficie è ricoperta da uno spesso strato di polveri.

I due corpi celesti potrebbero essere due asteroidi catturati dal Pianeta Rosso e la loro forma "a patata" potrebbe essere da imputare alla massa estremamente piccola, che ha impedito alla gravità di dare loro la tipica forma sferica (come la nostra Luna).

Esplorazione di Marte, a che punto siamo?

Marte è uno dei pianeti più facili da studiare dalla Terra. Situato relativamente vicino a noi, e abbastanza distante dal Sole. Non è difficile individuarlo nel cielo notturno. La prima a regalarci immagini ravvicinate del Pianeta è stata la sonda Mariner 4 nel 1965. Da quel momento in poi molte sonde spaziali hanno visitato Marte. I lander Viking 1, Viking 2 e Pathfinder sono atterrati sulla superficie di Marte e hanno inviato immagini della sua superficie, oltre ad aver analizzato il suolo marziano. Marte sarà probabilmente il primo pianeta su cui l'essere umano metterà piede in futuro.

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