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Il Po è in secca, ma non solo: il 28% dell’Italia rischia la desertificazione

Mentre il fiume affronta la peggiore secca degli ultimi 70 anni, l'istituto di ricerca del Ministero della Transizione ecologica lancia l’allarme sul rischio desertificazione del Paese. Le zone più a rischio sono le regioni meridionali, ma anche Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna
Ambiente15 Giugno 2022 - ore 11:22 - Redatto da Redazione Meteo.it
Ambiente15 Giugno 2022 - ore 11:22 - Redatto da Redazione Meteo.it

Il 28% del territorio italiano è a rischio desertificazione: a dirlo è l’Ispra, l'istituto di ricerca del Ministero della Transizione ecologica, in vista della Giornata mondiale dell'Onu per la lotta a desertificazione e siccità. Le zone più a rischio in Italia sono le regioni meridionali, ma anche Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Lo riporta l’Ansa.

Il Po in secca, la peggiore da 70 anni

A soffrire particolarmente, in queste settimane, è il fiume Po: le temperature sopra la media, con punte anche di 4 gradi, e le piogge troppo scarse per il periodo stanno infatti causando la più grave secca del fiume negli ultimi 70 anni. Una situazione che rischia di avere effetti a catena devastanti: non solo per l'agricoltura, con danni stimati per un miliardo di euro, ma anche con seri rischi per il settore idroelettrico - potrebbe scarseggiare l'acqua per raffreddare le centrali - e per i cittadini, con alcuni comuni che potrebbero essere costretti a sospendere l'erogazione notturna di acqua.

La desertificazione nel mondo

Il problema della desertificazione, comunque, non interessa solo l’Italia: secondo le stime del Global Land Outlook, nel mondo il 70% delle aree libere da ghiacci è stato alterato dall'uomo, con conseguenze dirette e indirette su circa 3,2 miliardi di persone. Si prevede che entro il 2050 questa quota possa raggiungere il 90%. Attualmente circa 500 milioni di persone vivono in aree dove il degrado ha raggiunto il suo massimo livello, ovvero la perdita totale di produttività definita come desertificazione.

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