Il riscaldamento degli oceani favorisce un'accelerazione nei cicloni tropicali: lo studio

Una recente ricerca realizzata dagli scienziati della Purdue University, e apparsa sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), si concentra su un elemento finora poco compreso dei cicloni tropicali: la loro propensione ad aumentare di estensione in risposta al riscaldamento delle acque oceaniche.
Oceani più caldi e cicloni più frequenti
Un team di ricercatori guidato da Danyang Wang ha esaminato oltre trent’anni di osservazioni satellitari, dal 1988 al 2021, studiando l’evoluzione e il percorso dei cicloni tropicali in relazione alle temperature della superficie oceanica.
L’indagine ha rivelato che il fattore determinante non è tanto la temperatura assoluta del mare, quanto piuttosto la temperatura relativa della superficie marina, cioè la differenza tra il calore locale e la media termica dei tropici.
I dati indicano che, con l’aumento di questa temperatura relativa, i cicloni tendono ad espandersi più velocemente: in media, il raggio delle tempeste cresce di circa 27 km al giorno per ogni grado Kelvin di riscaldamento relativo, mentre il raggio massimo può aumentare fino a 38 km giornalieri. Al contrario, le simulazioni condotte con mari uniformemente caldi hanno mostrato che la temperatura assoluta ha un effetto molto più contenuto sull’estensione dei cicloni.
Le conseguenze sono rilevanti: cicloni più grandi e potenti rendono più complicate le attività di previsione e le strategie di gestione del rischio, soprattutto per i governi e le comunità costiere. Gli autori dello studio sottolineano che una comprensione più approfondita di queste dinamiche sarà essenziale per affrontare un futuro in cui gli oceani continueranno a riscaldarsi in modo irregolare.
Agosto 2025 il terzo più caldo mai registrato per gli oceani
Agosto 2025 intanto si è distinto per le elevate temperature superficiali degli oceani, risultando il terzo agosto più caldo mai registrato a livello globale. A confermarlo è l’ultimo rapporto sulle temperature oceaniche diffuso da Mercator Ocean International, l’ente che gestisce il Copernicus Marine Service dell’Unione Europea.
Nel Pacifico nord-orientale, il mese di agosto ha mostrato una marcata presenza di ondate di calore marine, continuando un trend in crescita osservato negli ultimi cinque anni nello stesso periodo.
In altre zone del pianeta, come il Mar Mediterraneo e il Nord Atlantico, si è invece registrata una temporanea attenuazione delle condizioni marine estreme. Questo rallentamento è legato a fattori atmosferici e oceanici come raffiche di vento e processi di miscelazione verticale delle acque, che hanno contribuito a ridurre le anomalie termiche estive particolarmente accentuate all’inizio della stagione.