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Il vapore di tre volte l'acqua degli oceani è stato avvistato nella culla di alcuni pianeti: lo studio

Gli scienziati guidati da un team dell'Università di Milano hanno studiato il ruolo dell'acqua nella nascita dei pianeti potendo ammirare una enorme quantità di vapore vicino alla culla di alcuni di essi
Spazio2 Marzo 2024 - ore 10:48 - Redatto da Redazione Meteo.it
Spazio2 Marzo 2024 - ore 10:48 - Redatto da Redazione Meteo.it
Credits: NASA/ESA

C'è una ricerca molto importante che sostiene che il vapore di tre volte l'acqua degli oceani è stato avvistato nella culla di alcuni pianeti attorno a una giovane stella. Cosa significa? Un team di scienziati coordinati dal gruppo italiano dell'Università Statale di Milano ha osservato il ruolo dell'acqua nella nascita dei pianeti.

Che ruolo ha l'acqua nella nascita dei pianeti?

Tre volte l'acqua degli oceani terrestri è stata vista, sotto forma di vapore acqueo, nei pressi di una culla di pianeti attorno a una giovane stella. Cosa significa? A spiegarlo, pubblicando i dati della loro ricerca sulla prestigiosa rivista Nature Astronomy, sono stati gli scienziati internazionali che grazie ai ai dati raccolti dal radiotelescopio telescopio Alma dello European Southern Observatory hanno potuto comprendere meglio il ruolo dell'acqua nella nascita dei pianeti.

Il team di ricercatori coordinati dal gruppo italiano dell'Università Statale di Milano che era guidato dall'astrofisico Stefano Facchini, insieme all'astronomo Leonardo Testi, dell'Università di Bologna, ha potuto osservare qualcosa di straordinario.  Lo stesso Facchini ha infatti sottolineato: "Non avrei mai immaginato di poter scattare una fotografia di oceani di vapore acqueo nella stessa regione in cui è probabile che si formi un pianeta".

Enormi quantità di vapore acqueo sono state avvistate nelle regioni interne della giovane stella HL Tauri che dista circa 450 anni luce da noi.

Da dove proveniva tale vapore d'acqua? Dai grani di polvere coperti di ghiaccio che girano attorno alla giovane stella. Si tratta di grumi che pian piano, attraverso gli urti, daranno vita a corpi via via più grandi.

Tutto merito di Alma

A portare agli scienziati le immagini del vapore acqueo è stato l'occhio di Alma. Di cosa si tratta? Del radiointerferometro Atacama large millimeter/submillimeter array. Quest'occhio così potente è situato in un ambiente secco, nel bel mezzo del deserto di Atacama, in Cile, ad una elevata altitudine ovvero circa 5 mila metri di altezza, e ha catturato immagini davvero storiche che hanno permesso di compiere un importante passo in avanti.

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