Individuato un esopianeta con due enormi code gassose, la scoperta

È stato individuato un esopianeta con due enormi code gassose. Come? Analizzando il pianeta Tylos, con lo strumento NIRISS che fa capo al Telescopio Spaziale James Webb, un team di ricercatori internazionali ha scovato che l’esopianeta ha una doppia coda che copre il 60% dell’orbita e “abbraccia” la sua stella madre. Ecco tutte le news.
Esopianeta con due enormi code gassose: cos'è, dove si trova e come è stato scoperto?
Un team di ricercatori, analizzando Tylos, ha scoperto grazie al Telescopio Spaziale James Webb, un esopianeta con due enormi code gassose. Dove? A 860 anni luce dalla Terra e incastonato nella costellazione della Poppa. Di chi si tratta? Tylos, conosciuto anche come WASP-121 b, è l'esopianeta che ha destato parecchia curiosità.
Che cos'è? Un esopianeta che è stato classificato dagli esperti come gioviano ultra-caldo, ovvero un gigante gassoso enorme che orbita talmente vicino alla stella madre da avere un'atmosfera infernale, caratterizzata da temperature di migliaia di gradi Celsius. Grazie alle continua osservazioni abbiamo potuto capire come Tylos arrivi ad impiegare appena trenta ore per completare un'orbita attorno alla stella madre facendo così durare un intero anno appena un giorno o poco più.
Come mai ha una doppia coda? Grazie alle condizioni estreme che si verificano su di esso. Sono loro a dar vita alla doppia coda che viene plasmata dall'azione della radiazione e dal vento stellari, ma anche dalla gravità. Le due code di Tylos sono talmente grandi da formare un semi-anello attorno all'equatore stellare, con l'orbita coperta per il 60 per cento dalla scia di elio.
Lo studio
A scoprire e a spiegarci le due code di Tylos è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati canadesi del Trottier Institute for Research on Exoplanets dell'Università di Montréal insieme agli scienziati dell'Osservatorio Astronomico dell'Università di Ginevra, a quelli del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università Johns Hopkins e infine a quelli del Dipartimento di Fisica dell'Università di Oxford. Lo studio è stato compiuto solo grazie a NIRISS ovvero al sistema Near Infrared Imager and Slitless Spectrograph del Telescopio Spaziale James Webb.
Cosa hanno fatto gli scienziati? In primis hanno osservato e analizzato Tylos per 37 ore, ovvero per circa sette ore in più di quanto ci metta a compiere un'orbita completa, hanno raccolto dati importanti, formulato ipotesi e cercando di confutarle per arrivare ad elaborare la teoria finale e confermare la presenza delle due code gassose.






