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Multa fino a 5.000 euro per accensione di alcune stufe e camini: le regioni che la applicano

Alcune regioni del Nord d'Italia, per il contenimento delle emissioni di C02, hanno ristretto l'accessione di stufe o camini. Ecco tutte le regole in merito
Sostenibilità17 Settembre 2022 - ore 17:36 - Redatto da Redazione Meteo.it
Sostenibilità17 Settembre 2022 - ore 17:36 - Redatto da Redazione Meteo.it

Si prospettano multe che possono arrivare fino a 5.000 euro per l'accensione di alcune stufe o camini in diverse regioni d'Italia. Quali? Ecco tutte le informazioni utili che occorre conoscere per riscaldare gli ambienti dove si soggiorna senza incappare in salate sanzioni.

Multa fino a 5.000 euro: di cosa si tratta?

La multa per chi accende stufa o camino può arrivare fino a 5.000 euro ed è in vigore in diverse regioni del nord Italia. Quella più rigida è senza ogni ombra di dubbio la Lombardia. E' qui che si possono raggiungere addirittura i 5.000 di ammenda. Le altre regioni dove si rischia - per via dell'inquinamento di emissioni da CO2 sono:

  • Veneto
  • Toscana
  • Emilia Romagna
  • Piemonte

Come si rischia di prendere la multa? Utilizzando generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle sia che essi siano camini, stufe o termostufe a legna oltre che stufe ad accumulo alimentare a biomassa legnosa. In previsione del lungo inverno 2022-2023 è bene pertanto sapere che non si potranno utilizzare queste alternative ai termosifoni a gas per riscaldare gli ambienti in cui si vive ovvero la propria casa o l'ufficio dove si lavora. Bisogna stare attenti insomma al tipo di impianto.

Multe per camini o stufe, tutta colpa dell'inquinamento: i dettagli

Dopo aver compreso quali sono le regioni e quale sia la motivazione, visti i problemi che vi saranno il prossimo inverno, occorrono valide alternative per riscaldare le case, concentriamoci un attimo sulle varie restrizioni.

In Lombardia è fatto divieto dal 1° gennaio 2020 di: installare generatori di calore alimentati da biomassa legnosa come stufe e camini con emissioni superiori a quelle consentite ed è obbligatorio che i generatori di calore abbiano almeno 4 stelle oltre che utilizzare generatori di calore domestici con 0 o 1 o 2 stelle. A ciò si aggiunge il fatto che dal 1 ottobre 2018, per le stufe a pellet con potenza inferiore ai 35 kW, è obbligatorio utilizzare pellet di classe A1.

Per chi trasgredisce la multa parte da un minimo di 500 euro fino ad arrivare a 5.000 euro.

In Veneto, invece, con la delibera n. 836/17 si vieta di installare generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle e di continuare ad usare generatori di classe inferiore alle 2 stelle, ma anche di installare generatori inferiori a 4 stelle e di continuare a utilizzare generatori di classe inferiore alle 3 stelle.

Anche in Emilia Romagna l’utilizzo di camini e stufe a legna è limitato. Per il controllo della qualità dell'aria si vieta l’utilizzo di caminetti, stufe a legna o pellet per il riscaldamento domestico di classe 1 e 2 stelle negli immobili civili in cui è presente un sistema alternativo di riscaldamento domestico che si trovino in tutto il territorio regionale sotto i 300 metri. La regione offre però incentivi per chi vuole aggiornare i propri impianti di riscaldamento e adottare impianti capaci di rispettare l'ambiente e le regole.

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